Ho inviato uno schizzo per mail
Grazie
Webinar: “STRUTTURE IN ACCIAIO: DAL DIMENSIONAMENTO DELLE MEMBRATURE AL PROGETTO DELLE STRUTTURE INDUSTRIALI” – 2024
-
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 30 ott 2024, 14:18
-
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 30 ott 2024, 14:18
Re: Webinar: “STRUTTURE IN ACCIAIO: DAL DIMENSIONAMENTO DELLE MEMBRATURE AL PROGETTO DELLE STRUTTURE INDUSTRIALI” – 2024
Penso che si possa certamente considerare che i profili UPN costituiscano un ritegno per i correnti (piatti 120×10), per cui la loro lunghezza di libera infleaasione diventa Lo = 270 / 4 = 67,5 cm.
Questo però implica che la lamiera superiore da 8 mm di spessore agisca come controvento di piano del pianerottolo, e quindi sia saldata, anche a tratti ma con continuità. Se non ci si fida di come la lamiera è saldata alle strutture sottostanti, allora si potrebbe mettere un controvento di piano usando un L anche abbastanza piccolo. Questa scelta sarebbe indispensabile se invece della lamiera ci fosse usato un grigliato (che non vincola in alcun modo le strutture sulle quali giace). Quindi, se ci si fida del fissaggio della lamiera (che immagino sarà striata) allora va bene così, altrimenti si può aggiungere un controvento di piano.
Spero di essere stato di qualche aiuto.
Un cordiale saluto,
Benedetto Cordova
Questo però implica che la lamiera superiore da 8 mm di spessore agisca come controvento di piano del pianerottolo, e quindi sia saldata, anche a tratti ma con continuità. Se non ci si fida di come la lamiera è saldata alle strutture sottostanti, allora si potrebbe mettere un controvento di piano usando un L anche abbastanza piccolo. Questa scelta sarebbe indispensabile se invece della lamiera ci fosse usato un grigliato (che non vincola in alcun modo le strutture sulle quali giace). Quindi, se ci si fida del fissaggio della lamiera (che immagino sarà striata) allora va bene così, altrimenti si può aggiungere un controvento di piano.
Spero di essere stato di qualche aiuto.
Un cordiale saluto,
Benedetto Cordova
-
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 30 ott 2024, 14:18
Re: Webinar: “STRUTTURE IN ACCIAIO: DAL DIMENSIONAMENTO DELLE MEMBRATURE AL PROGETTO DELLE STRUTTURE INDUSTRIALI” – 2024
Buongiorno, ho una domanda relativa alle sezioni a T in acciaio: come si procede per la definizione della classe di una sezione a T (non sono riuscita a trovare dei riferimenti in normativa)? Grazie
Vittoria Francesca Parrella
Vittoria Francesca Parrella
-
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 30 ott 2024, 14:18
Re: Webinar: “STRUTTURE IN ACCIAIO: DAL DIMENSIONAMENTO DELLE MEMBRATURE AL PROGETTO DELLE STRUTTURE INDUSTRIALI” – 2024
Buongiorno Vittoria,
In effetti l’EC3-1-1 non dice come classificare le sezioni a T.
Se si va sulle norme americane AISC 360 invece, lì si trovano due tabelle, B4.1a (classificazione in compressione) e B4.1b (classificazione in flessione) dove, oltre a tutti i profili ad H, ci sono anche i T.
Non possiamo usare la classificazione di AISC in Italia, però possiamo fare qualche osservazione su di essa. I limiti per le ali dei T sono simili a quelli per le ali dei profilati ad H, mentre quelli per l’anima del T sono meno severi (si può pensare perché l’anima è tenuta da due ali, in genere di spessore maggiore) ma più severi di quelli relativi all’anima di un profilato ad H (perché in quest’ultimo l’anima è tenuta da entrambi gli estremi, mentre nel T solo da un estremo).
Quindi, In analogia con le AISC, potremmo dire che le ali del T le classifichiamo, in compressione, come quelle di un H (“outstanding flanges”); l’anima del T, a favore di sicurezza possiamo classificarla allo stesso modo, sempre in compressione (in realtà dovrebbe stare un po’ meglio, per quello che possiamo dedurre dall’AISC).
Per quanto riguarda la flessione, tecnicamente si può applicare la formulazione per le “outstand flanges”, che risulta un po’ meno immediata a causa della distribuzione a farfalla (in classe 3) o a blocchi (in classe 1 e 2) delle tensioni. La classificazione, tra l’altro, varierà a seconda del verso del momento (e sarà penalizzante solo nel caso di estremo libero dell’anima compresso). Una spiegazione, sia analitica che con esempi, di come procedere alla classificazione della sezione inflessa la si può trovare in questo documento, al §2.2.
Spero che quanto scritto aiuti.
Un cordiale saluto
Benedetto Cordova
In effetti l’EC3-1-1 non dice come classificare le sezioni a T.
Se si va sulle norme americane AISC 360 invece, lì si trovano due tabelle, B4.1a (classificazione in compressione) e B4.1b (classificazione in flessione) dove, oltre a tutti i profili ad H, ci sono anche i T.
Non possiamo usare la classificazione di AISC in Italia, però possiamo fare qualche osservazione su di essa. I limiti per le ali dei T sono simili a quelli per le ali dei profilati ad H, mentre quelli per l’anima del T sono meno severi (si può pensare perché l’anima è tenuta da due ali, in genere di spessore maggiore) ma più severi di quelli relativi all’anima di un profilato ad H (perché in quest’ultimo l’anima è tenuta da entrambi gli estremi, mentre nel T solo da un estremo).
Quindi, In analogia con le AISC, potremmo dire che le ali del T le classifichiamo, in compressione, come quelle di un H (“outstanding flanges”); l’anima del T, a favore di sicurezza possiamo classificarla allo stesso modo, sempre in compressione (in realtà dovrebbe stare un po’ meglio, per quello che possiamo dedurre dall’AISC).
Per quanto riguarda la flessione, tecnicamente si può applicare la formulazione per le “outstand flanges”, che risulta un po’ meno immediata a causa della distribuzione a farfalla (in classe 3) o a blocchi (in classe 1 e 2) delle tensioni. La classificazione, tra l’altro, varierà a seconda del verso del momento (e sarà penalizzante solo nel caso di estremo libero dell’anima compresso). Una spiegazione, sia analitica che con esempi, di come procedere alla classificazione della sezione inflessa la si può trovare in questo documento, al §2.2.
Spero che quanto scritto aiuti.
Un cordiale saluto
Benedetto Cordova
-
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 30 ott 2024, 14:18
Re: Webinar: “STRUTTURE IN ACCIAIO: DAL DIMENSIONAMENTO DELLE MEMBRATURE AL PROGETTO DELLE STRUTTURE INDUSTRIALI” – 2024
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento in merito a questo tema:
C’è differenza, e se sì più o meno quanto, tra il prezzo unitario (al kg) di elementi in carpenteria metallica (fornitura e posa in opera) tra la classificazione EXC2 e EXC3?
Cremonini Carlo
C’è differenza, e se sì più o meno quanto, tra il prezzo unitario (al kg) di elementi in carpenteria metallica (fornitura e posa in opera) tra la classificazione EXC2 e EXC3?
Cremonini Carlo