Devo verificare una piastra forata utilizzata come elemento intermedio tra due cavi in acciaio e due fasce. Le due fasce sono fissate ad un veicolo e i due cavi vengono messi in tensione con una forza definita (banco prova veicolo). Per la verifica di resistenza, è corretto pensare di confrontare il valore di Von Mises con il carico a rottura del materiale e il loro rapporto considerarlo come coefficiente di sicurezza, oppure devo moltiplicare tale forza per un fattore di sicurezza parziale per le azioni (gamma Q, pari a 1,5 come indicato negli eurocodici) e confrontarlo con il carico di rottura del materiale “epurato” del coefficiente parziale per il materiale (gamma M; es. 1,05) ed infine calcolare il coefficiente di sicurezza come sopra ?
Il componente, è considerato una costruzione, e quindi gestito con gli Eurocodici oppure esistono altre normative per i componenti meccanici ?
Grazie
Germano Sampietro
Verifica resistenza piastra in acciaio
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Re: Verifica resistenza piastra in acciaio
Premetto di non conoscere le normative dedicate alle macchine. So che esiste una Direttiva Macchine che regola la marcatura CE, ma non so se parli anche di verifiche di resistenza delle macchine stesse. Per certe macchine esistono delle norme specifiche: per gli apparecchi di sollevamento, ad esempio, so che esistono le norme UNI EN 13001 nelle sue varie parti, che parlano anche di verifiche strutturali.
In questo caso però mi pare che si tratti di un componente generico, una piastra sottoposta a sforzi da tiranti e fasce, non diversa, da un punto di vista del comportamento, da analoghi elementi che possiamo trovare all’interno di una costruzione.
Perciò a buon senso io calcolerei lo stato di sforzo dell’elemento in base ai carichi trasmessi e poi verificherei la resistenza strutturale con le stesse regole che si applicano alle strutture, quelle che si trovano sull’Eurocodice 3 parte 1.1 per intenderci. Quindi applicando un coefficiente gamma-F di amplificazione dei carichi pari a 1,5 e controllando che gli sforzi calcolati (in flessione, trazione, taglio, quello che risulta applicabile alla piastra) non siano superiori alla tensione di snervamento (non di rottura) del materiale divisa per un coefficinte gamma-M pari a 1,05.
Spero che quanto detto possa aiutare.
Un cordiale saluto,
Benedetto Cordova
In questo caso però mi pare che si tratti di un componente generico, una piastra sottoposta a sforzi da tiranti e fasce, non diversa, da un punto di vista del comportamento, da analoghi elementi che possiamo trovare all’interno di una costruzione.
Perciò a buon senso io calcolerei lo stato di sforzo dell’elemento in base ai carichi trasmessi e poi verificherei la resistenza strutturale con le stesse regole che si applicano alle strutture, quelle che si trovano sull’Eurocodice 3 parte 1.1 per intenderci. Quindi applicando un coefficiente gamma-F di amplificazione dei carichi pari a 1,5 e controllando che gli sforzi calcolati (in flessione, trazione, taglio, quello che risulta applicabile alla piastra) non siano superiori alla tensione di snervamento (non di rottura) del materiale divisa per un coefficinte gamma-M pari a 1,05.
Spero che quanto detto possa aiutare.
Un cordiale saluto,
Benedetto Cordova