Buonasera,
noto che la formula in oggetto differisce dalla formula 4.2 di EC3-1-5: l’espressione valida se λp>0.673 ha come limite inferiore 1/λp, mentre la 4.2 ha come limite superiore 1. Mi piacerebbe sapere qual è quella corretta.
PS: La formula C4.2.57 era riportata allo stesso modo anche nelle NTC 2008.
Roberto Castelluccio
Stabilità pannelli soggetti a compressione – Formula C4.2.57 NTC 2018
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Re: Stabilità pannelli soggetti a compressione – Formula C4.2.57 NTC 2018
Buongiorno,
Mi sono consultato con alcuni colleghi esperti dell’argomento, e la risposta che riporto qui sotto è il risultato del confronto.
Per chiarezza riporto le due formule di cui si discute, quella della Circolare 7/2019: Dunque, per effettuare la verifica di stabilità dei pannelli compressi non irrigiditi occorre considerare l’area efficace del pannello, definita come Ac,eff = ρ⋅Ac , dove:
– ρ è il coefficiente di riduzione che tiene conto dell’instabilità della lastra
– Ac è l’area lorda della sezione del pannello.
Sia l’EN 1993-1-5 che la Circolare 7/2019 indicano chiaramente che ρ è un coefficiente di riduzione, che serve a individuare la porzione di pannello non instabilizzata (efficace). Pertanto, non può essere maggiore di 1.
La limitazione indicata al (4.2) dell’EN 1993-1-5 (ρ ≤ 1.0 ) è pertanto corretta.
L’EN 1993-1-5 aggiunge un altro limite di applicabilità della formula: (3 + ψ) ≥ 0, ossia ψ ≥ (-3).
Si può, infatti, rilevare che nelle tabelle a corredo della formulazione, i valori del buckling factor kσ (che serve per determinare λp) sono definiti per Ψ ≥ (-3) (nell’EN 1993-1-5 di 2a generazione dovrebbero essere presenti valori di kσ anche per Ψ < (-3)).
Questo limite di applicabilità non è stato riportato nella Circolare. Probabilmente (ma si tratta di un’ipotesi), il normatore ha voluto scrivere in modo più conciso il criterio, indicando ρ ≥ 1/λp.
Nel caso di ψ = -3, si ha effettivamente ρ = 1/λp. Per altri valori di ψ, tuttavia, il rispetto della condizione ρ ≥ 1/λp porta a perdere la dipendenza da ψ.
Inoltre, per 0.673 < λp < 1, ρ assumerebbe valori maggiori di 1, che non risultano fisicamente ammissibili.
Nella figura seguante è riportato un raffronto tra la formulazione della Circolare (in linea continua rossa) con quella dell’EN 1993-1-5 (linee tratteggiate, corrispondenti a differenti valori di psi), dal quale risultano evidenti le due osservazioni precedenti.
In conclusione, si consiglia di utilizzare la formulazione dell’EN 1993-1-5.
Mi sono consultato con alcuni colleghi esperti dell’argomento, e la risposta che riporto qui sotto è il risultato del confronto.
Per chiarezza riporto le due formule di cui si discute, quella della Circolare 7/2019: Dunque, per effettuare la verifica di stabilità dei pannelli compressi non irrigiditi occorre considerare l’area efficace del pannello, definita come Ac,eff = ρ⋅Ac , dove:
– ρ è il coefficiente di riduzione che tiene conto dell’instabilità della lastra
– Ac è l’area lorda della sezione del pannello.
Sia l’EN 1993-1-5 che la Circolare 7/2019 indicano chiaramente che ρ è un coefficiente di riduzione, che serve a individuare la porzione di pannello non instabilizzata (efficace). Pertanto, non può essere maggiore di 1.
La limitazione indicata al (4.2) dell’EN 1993-1-5 (ρ ≤ 1.0 ) è pertanto corretta.
L’EN 1993-1-5 aggiunge un altro limite di applicabilità della formula: (3 + ψ) ≥ 0, ossia ψ ≥ (-3).
Si può, infatti, rilevare che nelle tabelle a corredo della formulazione, i valori del buckling factor kσ (che serve per determinare λp) sono definiti per Ψ ≥ (-3) (nell’EN 1993-1-5 di 2a generazione dovrebbero essere presenti valori di kσ anche per Ψ < (-3)).
Questo limite di applicabilità non è stato riportato nella Circolare. Probabilmente (ma si tratta di un’ipotesi), il normatore ha voluto scrivere in modo più conciso il criterio, indicando ρ ≥ 1/λp.
Nel caso di ψ = -3, si ha effettivamente ρ = 1/λp. Per altri valori di ψ, tuttavia, il rispetto della condizione ρ ≥ 1/λp porta a perdere la dipendenza da ψ.
Inoltre, per 0.673 < λp < 1, ρ assumerebbe valori maggiori di 1, che non risultano fisicamente ammissibili.
Nella figura seguante è riportato un raffronto tra la formulazione della Circolare (in linea continua rossa) con quella dell’EN 1993-1-5 (linee tratteggiate, corrispondenti a differenti valori di psi), dal quale risultano evidenti le due osservazioni precedenti.
In conclusione, si consiglia di utilizzare la formulazione dell’EN 1993-1-5.